Coronavirus, quarantena, autocertificazioni, restrizioni….sono quasi le uniche cose di cui si sente parlare nell’ultimo mese. Infatti il covid-19 nel giro di poche settimane ha stravolto la vita di tutti, cambiato le abitudini e i ritmi, ma soprattutto sta mettendo a dura prova l’ intera economia nazionale: a risentire di questo “fermo imposto” sono state soprattutto le numerose strutture ricettive del nostro Paese come alberghi e ristoranti.

Ma c’è modo e modo di reagire alle situazioni e il popolo veneto, che non conosce il verbo “arrendersi”, sta dimostrando ancora una volta di cosa è capace, reagendo al meglio e rimboccandosi le maniche.

Per questo DragoPress ha deciso di mettere la sua struttura a servizio di queste imprese  venete d’eccellenza per dar voce e visibilità a questi imprenditori-eroi che stanno trasformando una difficoltà in un’opportunità con il progetto ” Il Veneto non si arrende”. 

Uno dei promotori di questo importante progetto è il noto ristorante di Arquà Petrarca “La Montanella” della famiglia Borin che data la chiusura forzata ha deciso di fare quei lavori “che è difficile fare “mentre si lavora” e “a ristorante aperto”, come le sanificazioni degli ambienti, le pulizie di fondo, l’inventario, la sistemazione della cantina..per tornare più “belli” di prima.

Francesca ci racconta poi che papà Giorgio, lo storico di famiglia, sta approfittando della pausa per studiare  ricette antiche e della tradizione che vengono poi rivisitate con cotture moderne per regalare al cliente esperienze uniche nel suo genere.

Ma ancora, la famiglia Borin possiede anche a Monticello un’azienda agricola da cui si serve per avere le primizie a km 0, e quale miglior occasione per raccogliere le erbette e le primizie che caratterizzano la stagione?

Tra ricette antiche e raccolta delle erbette, la famiglia Borin ha degli appuntamenti fissi via skype con lo chef e la sua brigata, per ragionare insieme  sui nuovi piatti e il nuovo menù in vista anche del cambio stagione e delle primizie appena raccolte.

Altro appuntamento di confronto tra la proprietà è stato quello con lo staff di sala, sia fisso sia a chiamata, dati i numerosi eventi privati che si tengono al ristorante, per capire punti di forza  e di debolezza dell’organizzazione interna. Questo per studiare una strategia vincente in grado di rendere ancora più efficiente il servizio e  l’organizzazione generale dato che appena si potrà riaprire, probabilmente si troveranno a dover far fronte ai numerosi appuntamenti che sono stati rinviati: “dobbiamo tornare al lavoro migliorati, ancor più efficienti ed operativi di prima” dice Francesca.

Quindi un periodo di inattività apparente la famiglia Borin è stata capace di trasformarlo in un periodo per apportare migliorie e ad elaborare nuove strategie per la ripresa.

Il ristorante La Montanella non vede l’ora di poter riabbracciare i tanti clienti ed amici  riaprendo la sua splendida location, tante le idee per una riapertura in grande stile come l’appuntamento annuale “giorni di primavera”che coinvolge più ristoratori dei colli Euganei e le cantine della zona; si tratta di una vera e propria cena degustazione ad un prezzo promozionale che vuole elogiare con una grande festa tutti i meravigliosi prodotti del territorio e della primavera. Altra idea è quella di organizzare  un evento per festeggiare anche i 40 anni dell’Associazione dei Ristorantori Padovani prima presieduta da Giorgio che ora ha passato il testimone alla figlia Francesca, ma si aspettano date certe di riapertura prima di definire i dettagli. “Quello che è sicuro – dice Francesca- è che la Montanella appena possibile aprirà col “botto” e con una grande serata all’insegna della buona cucina veneta e del buon vino come sa fare al meglio.

Questo è il messaggio positivo che Francesca e la sua famiglia vogliono trasmettere tramite la nostra struttura, è un messaggio carico di energia ed entusiasmo, che fa onore alla classe degli imprenditori veneti e alla tutela dell’eccellenza che li caratterizza e che fa si che oggi DragoPress tramite questo progetto sia orgogliosa di poter raccontare.